Precisazioni: 1. "S o P", "S i P" ecc non sono in logica aristotelica esprimibili mediante connettivi, né possono esserlo in logica aristotelica, dato che quantità e qualità della proposizione sono espresse dalla copula. Che da Frege in poi si formalizzino le proposizioni aristoteliche mediante quantificatori e connettivi booleani è irrilevante dal punto di vista dell'Organon. 2. In logica aristotelica non ha senso parlare di syndesmoi. In logica stoica la negazione non è un connettivo (cfr. Kenny, Nuova storia della filosofia. I). 3. Nella logica aristotelica propriamente detta (Analitici primi) non v'è spazio per il pdnc: le proposizioni del sillogismo sono tutte del tipo "S - P" e le regole per dimostrare la validità dei sillogismi non contemplano il pdnc. 4. In Metafisica Gamma così come alla fine della seconda ipotesi della seconda parte del Parmenide troviamo formulazioni del pdnc che riguardano la sfera dell'ontologia. Il rapporto tra contraddittorie presente nel quadrato aristotelico non rientra nella nozione di logica qui enunciata (non riguarda cioè la dimostrazione della validità dei sillogismi logici).
Punto2: la negazione è il principio di contraddizione... gli Stoici (ed Hegel) erano meno nichilistici dei moderni... Punto3: anche se negli Analitici non parla del Pdnc lo presuppone obbligatoriamente... se formula il sillogismo tal dei tali allora formula il sillogismo tal dei tali cioé non formula il sillogismo pinco pallo... la metafisica ontologia è sopra la logica... la Separazione Ontologia Logica (a naso) credo che sia un passo (nichilistico) compiuto dai moderni
Ottimo intervento. Sono sempre convinto che Severino avrebbe fatto molto meglio a sviluppare la sua ontologia cercando di costruire una logica formale, piuttosto che esasperando il proprio linguaggio e chiudendosi, più che nel linguaggio ordinario, nella sua gabbia fatta di una profusione a effetto valanga di controfattuali e "apparire". perché la logica della rilevanza, o qualche altra, non potrebbe essere adatta a trattare il "nesso tra significati"? Perché non voler fare un sistema compatto in cui il modus ponens viene portato a tema? In fondo la sua aspirazione sembra quella.
Ciao Paolo. Volevo provarti a chiederti una cosa: nella vita, oltre all'obbiettivo di massimizzazione della felicità e legato a ciò l'espansione al massimo delle proprie potenzialità (prendendo come riferimento per l'indirizzo migliore di vita quello suggerito dalla filosofia di Salvatore Natoli, e anche altri ad es. J. Peterson), volevo chiederti quale obbiettivo ti poni nella ricerca/nella vita.
Una tale modalità di espressione sarebbe risultata incomprensibile... E ci sarebbero voluti anni per decifrare, cioè portare nel linguaggio ordinario.. operazione inutile quindi