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Severino - Una teoria del giudizio (seconda parte: fenomenologia). 

Paolo Dai Pra'
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Emanuele Severino
Una teoria del giudizio. Fenomenologia
Parte 2

Опубликовано:

 

4 июл 2024

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Комментарии : 21   
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente 10 месяцев назад
Riformulo il quesito: qualcuno mi sa indicare un passo in cui Severino prende posizione a favore o contro la tesi della permanenza della sostanza? Cioè, di Esterina ne incontrerà una (come pare dire nella sua autobuografia) o non ha senso parlare - fuori dall'alienazione - di "mia moglie", che ha una biografia, che è la madre dei miei figli ecc?
@pierpier7806
@pierpier7806 10 месяцев назад
Ciao Paolo... tornato dalle ferie ho visto solo sto video... passi come sai non li so... cmq Seve pensa così: tu non sei il tuo corpo e neppure i tuoi pensieri emozioni volontà nè tantomento sei il tuo cell o la tua gatta... e non sei neppure le parole che pensi.. nè quello che scrivi/pronunci (segni)... *anche OGNI linguaggio, incluso quello così detto del Destino* è una sequenza di enti eterni che appaiono nello *sfondo finito eterno immobile che tu invero sei* .... Esterina è un *altro sfondo finito dell'apparire* cioé non è il corpo che lo andò a visitare nel campus dove studiava da giovane e tutti i suoi compagni gliela invidiavano xrchê era bellissima e poi se la portò in camera😊 .... quando Seve crepa e finisce il velo di Maya lui (ma non ho mica capito come fa a dedurlo ora ??) vedrà come in un lampo tutta la sua precedente vita empirica incluse tutti gli attimi trascorsi con le molte così Esterine Empiriche con cui ha con-vissuto... a quel punto però sa che tutto é eterno e quindi non ma + paura che le Esterine Empiriche siano ora Nulla... quindi all'infinito proseguirà il suo Viaggio Glorioso alla perlustrazione dell'unico OO Totale Concreto in Atto che mai vedrà totalmente... ma sarà na Gioia xrché ogni frammento che vedrà a quel punto saprà che è un pezzettino di eterno...
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente 10 месяцев назад
E qui ti volevo: l'orizzonte "entro" il quale gli eterni si manifestano (lo stesso Severino dice "trascendentale"), è questo il non-essente che serve al nichilismo; Severino lo ammette a metà, e nel momento in cui lo rifiuta cade nell'iperonticità imputata da Heidegger.
@pierpier7806
@pierpier7806 10 месяцев назад
Ma infatti io non son Severiniano... io vidi l'eterno in una illuminazione istantanea cca 25 30 anni fa su una pachina in ferie a Siviglia ad agosto in pennichella in post pranzo... e di filosofia sapevo zero virgola zero (diploma tecnico + economia e commercio + lavoro nella finanza).... per me ha ragione Bontadini quando gli contesta che *però l'Apparire Varia* ... io la pensai e la penso così: c'è un Occhio Metafisico (Eterno) ma Finito e che io invero sono.... questo Occhio si Muove su quello che chiamai *Mondo Fisso* (anni dopo scoprii che è la Totalità Concreta di Seve)... l'Occhio vede un pezzettino finito alla volta all'infinito (anni dopo scoprii che è la Gloria)... ma ora son nel Tunnel Buio (ci son entrato nascendo e ne uscirò morendo).... questo *Io-Sono* per me udite udite *è uguale e diverso da sè* ovvero *rispetta e viola il principio firmissimum* ... rubando il linguaggio di Hegel e di Fichte: *in sè lo rispetta xrchè SEMPRE AUTO-cosciente Io=Io* però *fuori di sè lo Viola xrchè si Rapporta con SEMPRE DIVERSE parti della Totalità OO* .... quindi usando il linguaggio di Heidegger (che ovviamente non conoscevo): la *Differenza Ontologica tra Io-Finito / Essere / Non-Ente e le Cose Ontiche* la condivido... usando il linguaggio del Wittgenstein a te caro: Io-Sono l'Occhio Metafisico che è ai *limiti del mondo* e nel "suo campo visivo ONTICO non v'è" Ps: nella mia vita empirica faccio i soldi, vado in ferie, faccio tanta ginnastica, mangio sano, ci tengo alla mia bellezza estetica... *sono il re dei nichilisti che non sono* 😮
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente 10 месяцев назад
@pierpier7806 Occhio che Spinoza nella Prefazione al TTP dice che "tutti gli uomini sono per natura soggetti alla superstizione (checché ne dicano altri, secondo i quali il fenomeno [il vedere divinità ecc] deriverebbe dalla confusa idea della divinità posseduta da tutti i mortali)". Non dico abbia ragione, ma è una obiezione con la quale dover fare i conti... ed è inestirpabile.
@pierpier7806
@pierpier7806 10 месяцев назад
​@@fenomenologicamentepuoi rispiegarmelo😮
@freddodentro
@freddodentro 10 месяцев назад
grazie per questi video su Severino, apprezzatissimo il tuo impegno
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente 10 месяцев назад
Grazie a te per l'interessamento!
@cirosterchele
@cirosterchele 10 месяцев назад
Tendenzialmente ogni istante c'è un'apparire diverso, la luce non illumina, cioè l''oggetto che vedi illuminato non è illuminato dalla luce della lampada, ma appare illuminato in concominanza alla luce della lampada. La questione che mi pongo è diversa: se la luce della lampada non è la stessa di "prima" l'apparire della luce precedente non ha più possibilità di apparire in quella o qualsiasi altra condizione. Questo comporta che abbiamo essenti che dopo essere apparsi "esauriscono" la loro potenzialità di apparire, tanto quanto perdono la potenzialità di non apparire in relazione agli oggetti che sono apparsi illuminati quando la lampada era accesa. Se non avessi acceso lo luce la specifica luce avrebbe comunque esaurito la potenzialità di apparire. Dunque c'è negli essenti un'esaurire la loro potenzialità di apparire sia che appaiano che no. (Io bambino non apparirò più, tanto quanto tutti gli eterni di me bambino che non sono mai apparsi. Ma questa, non è una caratteristica del tempo?! Dunque è necessario che la potenzialità di apparire non si esaurisca per mantenere la potenzialità di apparire degli eterni eterne. Ma se la potenzialita della luce resta "attiva" la seconda volta che accendi la luce può essere la stessa luce, ma se fosse la stessa luce illuminerebbe gli oggetti comunque in modo diverso perchè non sono lo stesso apparire di quegli oggetti quindi apparirebbe diversa pur essendo la stessa, ma questo la renderebbe diversa da se e non un eterno. Si cade in un circolo vizioso la cui unica spiegazione è un procedere degli eventi se non diveniente comunque di successione delle apparizioni con le caratteristiche temporali di esaurire le potenzialità intrinseche e quindi perdendo l'intrinseca eternizzazione delle proprie caratteristiche, tra cui la potenzialità di apparire. In breve: o la luce riappare e quindi non è un eterno o la luce esaurisce la potenzialità di apparire quindi non è un eterno.
@paolomenetto3424
@paolomenetto3424 10 месяцев назад
In questo momento non mi è possibile suffragare quel che affermo con citazioni e fonti ma credo sia certo che per Severino ogni singola determinazione, ogni stato di cose è un ente eterno diverso... quel che ci appare di volta in volta è solo una parte della totalità degli eterni che compaiono nel Cerchio dell'Apparire che non coincide con la Totalità... rimane, secondo me, irrisolta la questione della relazione tra i tanti eterni che i nichilisti ( cioè tutti noi da sempre ) invece scambierebbero per un unico soggetto. Io adesso che ho memoria di me stesso di qualche momento prima per Severino non sono lo stesso, ma ad ogni determinazione ( e relazione con tutti gli altri ) sarebbe un apparire di un diverso eterno .... Tutto ciò sembra di molto complicare anzichè risolvere il problema della compatibilità del divenire ( quindi il nulla ) con il principio di Identità ( l'Essere )
@andreastivaletta8211
@andreastivaletta8211 10 месяцев назад
Non so Severino, ma l'idea della monade di Leibniz risponde a questa necessità di conciliare una sostanza sempre uguale con manifestazioni sempre diverse della stessa: ogni monade è un diverso modo di interpretare la sostanza, collegato alla sua collocazione spaziotemporale che ne ha determinato la diversità, ma solo formale, contingente, la sostanza è sempre la stessa...
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente 10 месяцев назад
Non direi che la sostanza in Leibniz è immobile; al contrario, non è mai identica a se stessa. Non c'è metempsicosi perché tutto è metamorfosi, osserva Leibniz. Inoltre Leibniz è chiaro: ogni monade è una sostanza.
@andreastivaletta8211
@andreastivaletta8211 10 месяцев назад
Permettimi di integrare: Leibniz sostiene che le monadi si distinguono fra loro in base al grado di consapevolezza che hanno di essere sostanza. Io lo leggo come se ci sia un'unica sostanza che assume forme diverse all'inseguimento della piena consapevolezza, l'appercezione, dove forma e sostanza coincidono.@@fenomenologicamente
@fenomenologicamente
@fenomenologicamente 10 месяцев назад
@@andreastivaletta8211 Andrea, già nel primo paragrafo dei Princìpi razionali Leibniz afferma in modo inequivocabole la pluralità delle sostanze. Verrebbe altrimenti meno tutto il suo aristotelismo, le sue riflessioni sul principio di individuazione.
@pinomalfa7923
@pinomalfa7923 Месяц назад
Fai qualche esempio. Aiuta..
Далее
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