Scusami tanto Luigi per non aver risposto prima! Purtroppo non guardo quasi mai youtube e mi era sfuggito il messaggio! Ti ringrazio molto e ricambio con affetto gli auguri!
Degli oggetti semplici non si può dire che esistano perchè 1) Wittgenstei direbbe che il loro esistere è mistico, non se ne può dire il cosa, ma solo il come; 2) Essi sono costituenti dei fatti possibili, prima ancora che degli stati di cose sussistenti, quindi come costituenti dei fatti possibili anche la loro stessa esistenza eventuale è meramente possibile, mentre come costituenti degli stati di cose, la loro esistenza effettiva è mistica, per cui chiedersi se esistano o meno è una domanda metafisica che esula dallo spazio logico del sensatamante dicibile e dunque è insensata come lo sono tutte le proposizioni del Tractatus (affermazione dell'autore stesso nell'ultima sezione. 3) Dei costituenti determinati, quindi degli oggetti semplici, non si può dire sensatamente nulla se non in quali stati di cose essi ricorrano e non si possono determinare perchè sono già determinati da un lato e dall'altro sarebbe una tautologia la proposizione che ne pone la determinazione. Si possono però chiarificare e questo indirettamente dovrebbe essere una risposta al quesito della loro esistenza. Il "problema" sollevato si risolve con la differenza tra fatti e stati di cose. Quando s'è detto che nella proposizione "il libro è sul tavolo" libro e tavolo sono due oggetti semplici, ma in sè complessi, s'è detto qualcosa d'impreciso: Wittgenstein risponderebbe che in quella proposizione libro e tavolo sono due nomi semplici, corrispondenti agli oggetti semplici di libro e tavolo, descriventi lo stato di cose "il libro sta sul tavolo", ma è ovviamente possibile dire "Il libro ha 100 pagine" ed "Il tavolo è un mobile avente un piano", ed in queste proposizioni, vi sono altri nomi corrispondenti ad altri oggetti semplici, quali 'pagine', 'mobile', 'piano'... quindi 'oggetto semplice' non significa che corrisponde a qualcosa di non ulteriormente scomponibile, ma costituente di uno stato di cose avente la proprietà interna di ricorrere proprio in quello stato di cose lì. Quindi dire che 'libro' sia un oggetto semplice, o un nome semplice, non significa automaticamente dire che non sia composto di pagine, nè che esista solo come costituente logico che permette il funzionamento del linguaggio. Esso è infatti permesso dalla necessaria contingenza fattuale da un lato e dalla forma di raffigurazione (che non si può dire, ma solo mostrare) che consente il farsi immagine dei fatti mediante le proposizioni.