Le origini, la storia, qualità organolettiche e utilizzi della frutta. Degustazione. Le varietà antiche. I frutti rari e curiosi. I frutti della salute. La coltivazione degli alberi da frutto, clima terreno e portainnesti adatti per ogni tipologia.
da studente di scienze forestali trovo i suoi video estremamente affascinanti e molto completi, è davvero un peccato vedere i suoi video con così poche views
@@Ammiragliosalvatorefortissimo ho studiato un po' l'analisi dei dati che fa youtube e scoperto che il mio pubblico è anzianotto e prevalentemente di genere maschile. Dovrei riflettere su questi dati. Altre cose tipo la % di "clic" ecc. sono buoni, ma dovrò fare ancora diversi esperimenti. Ho iniziato a testare miniature differenti per uno stesso video, insomma vedremo. Grazie dell'osservazione.
@@luigicaneve1341 non avendo visto tutti i suoi video non posso esprimermi molto sull'argomento, ma le assicuro che video come i suoi sarebbero molto utili per chi fa facoltà biologiche, specialmente se trattasse le specie principali nei programmi di botanica sistemica/forestale. continui con il bellissimo lavoro che fa!
Complimenti x la descrizione precisa ...solo una piccola domanda...sarebbe così gentile da mettere in evidenza una ricetta per il liquore di prugnolo?.. grazie anticipatamente
Liquore di prugnolo Ingredienti: 1 kg di prugnoli selvatici; 1 l di alcol puro a 95°; 600 g di zucchero semolato; 1 l di acqua (aggiunta eventuale di scorza di limone o di altro agrume; c’è chi invece mette cannella e chiodi di garofano). Raccogliere un chilo di prugnole dopo le prime gelate di novembre, lavarle ed inserirle in un recipiente capiente assieme al litro di alcool alimentare. Tenere all’ombra per una trentina di giorni agitando ogni tanto il contenitore. Al termine di questo periodo aggiungere uno sciroppo ottenuto con un litro d’acqua e 600g di zucchero. Filtrare il tutto ed attendere ancora un mese prima di degustarlo.
Come son state piantate han fatto sempre frutti buoni e abbondanti! Ci hanno consigliato di piantare insieme anche dei lamponi per migliorare la qualità: risulta anche a lei? Visto che i lamponi si sono quasi dismessi.... Grazie per la spiegazione molto chiara e approfondita. 😊
Non mi risulta il miglioramento della qualità, ma potrebbe ragionevolmente migliorare l'allegagione anche se i fiori delle more sono autofertili le due specie sono interfertili ed esistono degli ibridi interspecifici. A dir la verità la cosa è particolarmente utile secondo i coltivatori che hanno esperienza per il lampone: avere più varietà coltivate vicine aumenta la quota di impollinazione per cui i frutti vengono più completi più ben formati.
Ma, quindi, alla fine non hai detto chiaramente una cosa: meglio spingere alcuni nuovi rami a radicare, o la pianta riparte sempre dalle radici esistenti? E poi, solo la rete per i parassiti? Nessun prodotto per cura preventiva?
@@maurobottizzo2899 la pianta parte sempre dallo stesso cespo, i rami vengono messi a contatto con il suolo solo per la riproduzione vegetativa. Sugli interventi non sono molto certo di quello che dico perché da me non ho mai notato alcun problema particolare. Le reti tipo zanzariera servirebbero per i moscerini tipo drosophila Suzuki, quelle a maglia più grossa contro insetti tipo cimici ed uccelli, ma nella mia vigna nemmeno gli uccelli mangiano more di rovo, non so perché.
@@luigicaneve1341 Grazie. Se li hai in zona vigna, ovvio, prendono quello che passa come trattamento viticolo. Va bene. Vado avanti così. Buone cose a te.
Presa questo inverno dopo aver visto il video e messa in terra, neanche un metro di arbusto e ogni giorno per quasi tutto giugno ho avuto una manciata di gelsi da mischiare alle fragole, grazie!
purtroppo non credo che ci sia in commercio il nespolo giapponese innestato su biancospino che sarebbe il portainnesto più nanizzante noto. Non resta se non vuole provare ad innestarlo a gemma dormiente in agosto su un biancospino acquistarlo in un vivaio innestato su cotogno. Dovrà eseguire tutti gli anni dei tagli di ritorno, ma la coltivazione è possibile. Se riesce ad irrigare con acqua piovana evita l'accumulo eccessivo di calcare.
Mi scusi per il Disturbo. Ho sempre amato questa pianta,e quando ero piccolo ho piantato un castagno nel mio giardino,ad una quota non troppo corretta,circa 300 metri. La pianta ha avuto una vita tranquilla e in salute per 10 anni,con la produzione di castagne di ottima qualità e sapore. Purtroppo nell'arco di due Anni ha preso sia il cancro corticale,(ammesso che io abbia capito i segnali)sia il cinipide,che ne hanno causato la morte. Però la pianta non si è arresa e ha dato alla luce delle nuove branche dalla base del terreno,branche che adesso rappresentano la mia Speranza di mantenerla. Vorrei sapere secondo lei quali possono essere state le cause della sua disavventura,io come posso fare per rendere possibile ora che sono adulto e ho mezzi diversi ad aiutarla a Rinvigorirsi. In più le nuove Branche hanno manifestato sulle foglie lievi segni di "Fersa"(la chiamo così,ma comunque un fungo,che ora ho iniziato a trattare)Il che però mi fa pensare ad una mancanza o difficoltà della nuova piantina di assimilare il Rame,e quindi possibili mancanze del terreno ospitante. La ringrazio nel caso in cui abbia veramente la pazienza di rispondermi.❤
Bene grazie! ho una pianta nata da un nocciolo che in effetti fa frutti un po' piccoli anche se buoni pensavo di riprodurla per nocciolo ma mi conviene soprassedere.
no, presentano caratteri intermedi, di solito le figlie per esempio di una Tonda Gentile delle Lanche sono buonissime, ma più piccole. Per formare nuove piante è meglio staccare delle barbatelle radicate
Mia madre con la cera delle api di mio padre, la seconda pelle del SAMBUCO e l'olio di oliva preparava " LA CERA VERGINE ". Nella vasca della stufa, metteva un recipiente contenente i tre ingredienti e a bagnomaria, dopo molte ore otteneva " LA CERA VERGINE ", usata soprattutto per curare le USTIONI.🐝
@@user-lu2et3dv5f Purtroppo, non c'è l'ho, i miei genitori non ci sono più. Mi ricordo che mia madre diceva, che più c'erano seconde pelli di sambuco, meglio era. Mi piacerebbe che chi è in possesso, della ricetta si facesse avanti, mettendola a disposizione. 🐝
Sono un appassionato e "innamorato" della Natura (a parte poche eccezzioni), e ti ringrazio per questa divulgazione video. Meriteresti moltissimi piu' iscritti. Arriveranno... Guardero' con calma anche gli altri video, nell'attesa dei prossimi. Saluti; tanta Salute e grazie. Renzo *
Mia zia, esperta di piante medicinali, raccoglieva ed essiccava i fiori con cui faceva un decotto buono contro la bronchite. Se in Sardegna vai a osservare, nei pressi delle rovine dei villaggi nuragici trovi sempre il sambuco. Probabilmente, oltre a pianta medicinale era pianta sacra
Ciao luigi , mi permetto di darti del tu ,invirtu del fatto che siamo quasi coscritto ,con la presente avrei necessità di una informazione ,dopo la potatura primaverile delle prugne e dei susini ,stanno spingendo a dismisura, volevo sapere i rametti ventrali e dorsali debbo asportarli adesso che e arrivato il bel tempo o aspetto l'autunno alla caduta fogliare . Ti ringrazio per la risposta ,e tanti saluti
Di solito si interviene con la potatura verde eliminando i germogli che formano succhioni per ridurre i tagli nella stagione di riposo. A volte qualcuno al posto di tagliare di netto i succhioni li torce violentemente facendoli piegare: l'effetto è quello di ridurre la loro crescita perché lo sviluppo dipende dalla orientazione, i rami verticali crescono "a legno", quelli piegati oltre a non crescere molto formano gemme fiorifere.
Bellissimo video, complimenti ! Aggiungerei che la pianta si presta anche ad una coltivazione produttiva in vaso. I racemi dolci ricordano molto nell'aroma il vino dolce di Malaga e quindi anche il gelato che porta questo nome
non me ne sono accorto, inoltre lo sviluppo ridottissimo sembra escluderlo (ma non ho mai osservato o sentito descrivere l'apparato radicale). È una pianta che non necessita di tutori per cui si ancora molto bene al terreno)
Ciao luigi, volevo chiederti, ho 2 regina Claudia di 6/7 anni, fanno i fiori come tutte le altre piante, ma frutta poca, al di là di quest'anno che è un anno particolare,, vento poi acqua e tanta, ai qualche suggerimento da darmi, per portarle alla normalità Grazie per la tua risposta, qualunque sia
molto strano, perché le Regina Claudia si comportano come autofertili ( da noi si chiamano verdoni). Non so dire da cosa dipenda la bassa allegagione. Bisognerebbe provare ad avvicinare un altro susino che favorisca l'impollinazione intervarietale, ma non sono certo dei risultati che si ottengono.
è troppo vigorosa, ora esistono portainnesti nanizzanti anche per il susino che sono da preferire per le colture in vaso, a mio parere dover intervenire in continuazione sulla chioma e sulle radici per contenerne lo sviluppo sarebbe troppo laborioso. Il Prunus pissardii a parte il fogliame che è rosso sarebbe di dimensioni almeno un terzo inferiori.
Perdonami luigi non trovo più la risposta, con la quale mi consigliavi, di associare al birococcolo un albicocco mi pare tardivo, per linpollinazione, quale? Grazie per la risposta
nessun problema, avevo consigliato la reale d'Imola, ma ce ne sono altre, mi vengono in mente le nostre altoatesine (albicocca della val Venosta) che non so se si trovano le piante ovunque e la albicocca di settembre che è tardiva e a fioritura tardiva