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A mio parere questa regola ha un enorme problema: da per scontato che ogni cosa sia ancora utile e/o che sia fatta con cura e dedizione. Tornado all'esempio della recinzione se quella recinzione è stata creata 150 anni prima da un contadino che ora è morto e tutto il suo bestiame non esiste più ha ancora senso tenerla in piedi? Oppure se quella recinzione è stata creata con poco impegno o poco budget e quando sia che venga distrutta che non farà sempre passare le volpi, ha ancora senso tenerla per istruirmi il passaggio?
Il tema della start-up riflette a pieno il clima aziendale del mio posto di lavoro…ogni scelta di brillante cambiamento può avere impatti indesiderati che possono portare a un malcontento o un disincentivo a fare bene il proprio lavoro.
Le persone definite "stupide" in quanto tali hanno meno remore a mettere al mondo figli, i quali crescendo con genitori stupidi avranno più possibilità di essere stupidi a loro volta. Ecco spiegata l'importanza assoluta della scuola nella possibilità di crscita di una società. I definiti "malfattori" hanno la possibilità di ottenere posizioni di successo perché aggirando la morale si appropriano di beni e ottengono immoralmente posizioni di comando,soprattutto quando la popolazione è composta in percentuale maggiore da stupidi e da sfruttati. Si possono trarre molti ragionamenti del genere, che sicuramente hanno poi anche sfaccettature diverse, ma possono dare una mano a comprendere la nostra società e da dove poter partire per migliorare.
ha detto giusto !! anche se nn puo' essere preso alla lettera . se nn riguardo all'abbattimento definitivo ... altrimenti l'evoluzione dei compromessi e' cmq in atto spontaneo ...
Perché abbattere una recinzione di cui non si conosce il motivo? Molto spesso distruggere è la maniera meno faticosa di affrontare la cosa, ma anche la più definitiva. Una volta abbattuta la recinzione non si può ricostruire. Creare un cancello che consenta sia di chiudere che di passare richiede impegno ma offre il vantaggio di conservare il motivo per cui si è costruita la recinzione e la possibilità di andare oltre. Metaforicamente parlando ovviamente.
Parte dalla concezione di non credere che gli altri siano totalmente stupidi, se uno non crede che gli altri sono degli inetti si rende conto che dietro a delle cose vi sono delle motivazioni. È il motivo per cui in campagna elettorale molti dicono farò quello e farò quell’altro e una volta raggiunto il potere non fanno nulla, si rendono conto che l’amministrazione precedente ha dovuto fare quel che ha fatto per determinati motivi.
di grandissima attualità. "toccacciare" lo stato di fatto a casaccio senza capire l'insieme delle funzionalità in cui è inserito ma solo perchè la risonanza dell'atto dà consenso ha un solo nome: vandalismo. Ecco, specifico anche che mi reputo tutt'altro che un conservatore.
Buongiorno a tutti e tutte. Mi chiamo Filippo Pernigo e di lavoro offro supposto psicologico ed emotivo alle persone che vivono momenti difficili di vita o conflittuali, Sono un professionista del cambiamento quindi e in merito a questo video, sono più che d'accorto! In vero se una persona ha vissuto con un proprio "recinto" questo gli è servito sino ad oggi, banalmente, per sopravvivere. Eliminarlo da punto in bianco può voler dire uno stravolgimento totale del rapporto che si ha con se stessi, con gli altri, con l'ambiente circostante etc. In sostanza, se si vuole aiutare qualcuno a cambiare, il riconoscere l'utilità di un "recinto" o di una qualunque abitudine che ormai ci è stretta, è fondamentale! Questa storia del recinto non la conoscevo, mi ha fatto molto piacere poter vedere questo video, dalla bella narrazione.
Si chiama buon senso. Merce rara in questi tempi. Basta guardare il livello di QI dei nostri politici, non solo italiani, anche europei e nord americani.
Non concordo con l'esempio in quanto non esistono solo due opzioni ma almeno tre.Un rivoluzionario abbatterebbe il recinto. Un riformatore metterebbe un cancello in corrispondenza della strada. Un conservatore non cambierebbe niente e la strada rimarrebbe inagibile. Inoltre una semplice staccionata non protegge le greggi dai lupi.
Durante una lontana camminata in Valsenales capitò d'imbattersi in una robusta recinzione lignea, corredata da un cancelletto serrato... eppure provvisto di gradini utili ad eventuali scavalcamenti. Usi e costumi materializzati in un singolare progetto di civile artigianato.
Quindi: fino a quando non mi spiego l 'utilitá della mafia, non devo combatterla, perchè prima di tutto non ho dimostrato la sua utilità, il suo ruolo positivo per il quale è li presente. Oppure: finchè non arrivo a dimostrare che il fascismo "ha fatto cose buone" e non riesco a dimostrare che è li per un utilitá, non devo provare a cambiarlo. 🤔
@@fataturchina5289 E' un principio ed una regola empirica che sostiene che non bisogna mai distruggere un recinto (un ostacolo nel percorso) o cambiare una regola o di non eliminare una tradizione, fino a quando non si è capito il motivo per cui esiste. In realtà sono abbastanza d'accordo con questo principio emipirico(che non è una legge sempre valida), per quello che ho capito. Anche perchè tutto si trasforma in questo mondo e quindi tutto ciò che possiamo incontrare nella vita possiamo trasformarlo da negativo a positivo. Può essere li per un motivo che fino a quando non capiamo è meglio non distruggerlo perchè potrebbe essere controproducente per noi. Gli esempi che ho fatto sopra sono provocazioni, considerando la mafia come una nostra tradizione ad esempio.
1 - il diritto alla vita non è esclusiva di chi ha diritto al voto - DISACCORDO 2 - nessun individuo o essere vivente, a prescindere che sia uomo, donna o animale, può definirsi libero se impedito di controllare il proprio corpo - D'ACCORDO ok ma perchè ovvio 3 - chiamasi D.N.A. - DISACCORDO, scemenza proprio! 4 - ma viola il diritto della gente di non dover per forza ascoltare ciò che non vuole sentire - DISACCORDO 5 - infatti è un "geoide": INCONFUTABILE. Ma affermando che non è rotonda può lasciar intendere che sia di qualsiasi altra forma, perciò.. mmm!
L'esempio più fulgido che mi venga in mente, è quello di Calderoli, quando fu ministro della Semplificazione, nell'ennesimo governo berlusconi. Dovendo collocarlo per forza, fu inventato un ministero fittizio apposta per lui: il Ministero della Semplificazione, nella speranza che se ne stesse in panciolle a godersi i soldi dei contribuenti, senza far danni. Invece, un giorno, si vestì da pompiere e con una scure in spalla, si fece riprendere mentre dava fuoco ad una montagna di fascicoli ed incartamenti. Erano tutte quelle leggi, norme e regole che, secondo lui, erano inutili. Purtroppo, quasi tutte quelle norme, lasciarono un vuoto legislativo, per cui dovettero esserer ripristinate. Calderoli, leghista della prima ora, è notoriamente una delle menti più brillanti di tutto il popolo sputacchiante, sull'Olimpo della Lega (Lombarda, Nord, Salvini Presidente e tutte le altre denominazioni che prenderà in futuro), da più di trent'anni. Ed ancor oggi, occupa lo scranno di Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie!
Tutto dipende dall'intenzione del riformatore,se il riformatore effettua le riforme nell'interesse del popolo allora sono daccordo con Chesterton,ma se il riformatore effettua le riforme ad uso e consumo esclusivo dei suoi padroni a scapito del popolo allora il recinto va abbattoto senza pensarci perchè il riformatore ha perso completamente la fiducia del popolo.
Il principio è valido ma spesso il recinto è una difesa degli interessi di qualcuno contro quelli di altri, il riformatore può avere ottime ragioni per volere togliere o METTERE un recinto ma la domanda è CHI DECIDE se sono "valide"? Stranamente i conservatori sembrano difendere spesso i loro recinti con le unghie e con i denti senza tenere conto che magari una strada deve passare in mezzo al loro bel recinto, senza battere ciglio si potrebbe aprire il recinto, mettere la strada e fare 2 recinti magari "compensando" la superficie stradale! Ovviamente il proprietario del recinto non vorrà neanche la soluzione di compromesso che non lo danneggia perchè è un "disturbo" della sua routine....
Io credo che se Chesterton vivesse ancora in questi tempi sarebbe stato costretto a fare un aggiunta a questo suo racconto . Le recinzioni che vengono costruite ed innalzate oggi , sono ben piu' difficili da capirne l'utilita' . Costruite con linguaggio ed argomenti non all'altezza dei piu' , cosi' sfruttano l'ignoranza e l'incompetenza delle masse per far passare per oro tutto cio' che luccica nelle nostre menti , mentre in realta' e' letame . Chesterton probabilmente avrebbe detto di non aver paura o di vergognarsi della propria ignoranza, di non accettare tutto come verita' assoluta ma saggiamente tenersi sempre di scorta una piccola porzione di dubbio . Infine avrebbe invitato la gente nella necessita' di imparare ed istruirsi su nuovi argomenti , prima di prendere qualsiasi decisione od accettare qualunque cambiamento .
Bellissimo principio! E bellissimo il video illustrato con la voce fuori campo! Credo si possa applicare lo stesso principio anche in senso positivo: Prima di costruire una staccionata per arginare qualcosa.. bisogna pensare a quali altre utilità ne saranno impedite!
Chesterton aveva perfettamente ragione. Nell'industria ho visto più volte cambiate cose apparentemente senza senso causando disastri. Il punto non è che non bisogna cambiare mai niente, ma farlo solo dopo che si è ben capito perché.
No, non c'è sempre una via di mezzo, è una fallacia logica. Quale sarebbe la via di mezzo tra la monarchia assoluta e il repubblicanesimo francese? Tra sistema feudale e democrazia? Non ce n'è nessuna ragionevole o che equilibri veramente le cose: o togli tutto il potere alle elité che non se lo meritano, o rimarranno per sempre privilegiate.
Cerco sempre un'alternativa, riprogetto, riprogrammo, riparto dall'inizio o da un punto che mi pare ben strutturato e concludente, in ogni caso percorrerei per un tratto lo steccato per capire se ha una fine o se ha un'entrata, ma in genere se c'è ci sarà un motivo, se non mi appartiene è di altri che lo hanno chiuso per necessità, mai al mondo lo abbatterei ne scavalcherei.
Principio essenziale che tutti dovrebbero imparare nelle loro vite. Spesso lo trovo frainteso perché molti lo ritengono solo una scusa usata dai conservatori per accusare eventuali riformisti di non capire l'utilità di vecchie istituzioni, ma è esattamente l'opposto: è il miglior strumento del riformista ONESTO, perché è colui che vuole semplicemente rende la società un posto migliore. i riformisti disonesti, che dietro hanno interessi da far rispettare, attaccherebbero indiscriminatamente qualsiasi recinzione, buona o cattiva che sia, con l'obiettivo di farne un altra che serva interesse. Secondo me quello che molti non capiscono è che una delle risposte dopo aver riflettuto sulla recinzione può anche essere "non ha senso/è puramente dannosa o creato per gli interessi di un elité" e sarebbe accettabilissima come risposta, ma prima serve il ragionamento.
Bisognerebbe far vedere questo video a certa gente che crede che l'unico modo per risolvere i problemi (o anche non per risolvere i problemi ma per semplice insofferenza alle regole) vorrebbero distruggere tutte le tradizioni, le regole solo perchè non le capiscono e tutto quello su cui è impernniata e costruita la società civile, con l'unico risultato finale di portare caos, distruzione e ignoranza.
Però devo ammettere che la maggior parte delle tradizioni non hanno uno scopo ben preciso, e quando ci si informa la risposta è "si è sempre fatto così". Il "si è sempre fatto così" non è un motivo, in quel caso si distrugge tutto e si costruisce qualcosa che ha un senso.
i nuovi manager devono abbattere il recinto per far qualcosa, per far vedere che esistono. Se le linee sono quadre allora le fanno tonde, se sono tonde le fanno quadre...imbecillità umana..